|
La festa di Santa Croce,
più comunemente conosciuta come
“Sagra del Tataratà”,
è una festa unica nel suo genere
e, certamente, una delle più antiche
manifestazioni folkloristiche siciliane
che si inserisce nella festa religiosa
della “Santa Croce”, in virtù
di una tradizione secolare che trova le
sue origini nell’esistenza di popolazioni
arabe abitanti i casali di questo Comune
al tempo in cui, nel 1629, il Principe
Gian Vincenzo Maria Termini e Ferreri,
con licentia populandi del Re Filippo
II° di Spagna, fondò il Comune
di Casteltermini.
La Sagra del Tataratà nasce da
un avvenimento storico: il ritrovamento
di una grande Croce
di legno, nel territorio di questo Comune.
La Croce, che si conserva ancora nella
omonima Chiesetta
di Santa Croce, si pensa sia servita
per il martirio dei cristiani al tempo
delle persecuzioni avvenute sotto l’Imperatore
Romano Decio. Tale ritrovamento avvenne
in epoca imprecisata e comunque prima
che sorgesse il Comune di Casteltermini
e perciò anteriore al 1629. Da
una recente analisi al Carbonio 14 eseguita,
su di un pezzo di legno della Croce, da
parte dell’Istituto Internazionale
per le ricerche geotermiche di Pisa è
emerso che essa è vecchia di 1972
anni con un margine di errore in più
o in meno di 70 anni. Senza dubbio è
la più antica Croce lignea esistente
al mondo.
Per solennizzare questo avvenimento, le
popolazioni arabe residue, convertite
al Cristianesimo, con gli indigeni di
quel tempo, abitati nel territorio di
“CHIUDDIA” dove sorse poi
Casteltermini, parteciparono con i loro
pittoreschi costumi ed i loro caratteristici
riti e tradizioni che, al ritmo di un
grande tamburo, si estrinsecano con originali
ed ancora genuine danze coreografiche
alle manifestazioni per il ritrovamento
della “Croce”.
Detta Sagra ha sempre destato grande interesse
culturale di importanza e rilevanza eccezionale,
come lo prova il fatto che di essa si
sono occupati studiosi di grande rinomanza
del folklore siciliano, come il Pitrè,
il Di Giovanni ed il Toschi, solo per
citare i maggiori, e ad essa continuano
ad interessarsi docenti di tradizioni
popolari di varie Università italiane
ed estere. La Sagra, inconfutabilmente
assurta a dignità di manifestazione
di rinomanza nazionale, è una manifestazione
che mantiene ancora vivo il ricordo di
una tradizione di origine araba inserita
nel meraviglioso folklore isolano e tramandata
per secoli fino ad oggi in tutta la sua
genuina tradizione, nella sua tipica danza
guerresca e con i suoi originali e fantasmagorici
costumi. Ne è prova la partecipazione
del gruppo del tataratà a svariati
festival folkloristici anche a carattere
internazionale, quali la Sagra del Mandorlo
in fiore, la festa dell’Etna, il
Columbus Day ecc., per l’interesse
mostrato dal regista Folco Quilici che
la ha inserita nei documentari trasmessi
a puntate dalla Rai – TV nazionale.
La Sagra, che si svolge la IV^ settimana
di Maggio, si articola nel modo seguente:
Venerdì iniziano i festeggiamenti
con l’ingresso nella cittadina delle
quattro bande musicali, una per ogni Ceto
e cioè: Maestranza, Celibi, Borgesi
e Pecorai che rappresentano le quattro
maggiori antiche corporazioni del paese.
I ceti, preceduti dalle Bande Musicali,
sfilano per le vie del paese con i loro
splendidi costumi del 600. La sera hanno
luogo le aste pubbliche per aggiudicarsi
i posti migliori e più prestigiosi
all’interno della Cavalcata.
Il giorno successivo, sabato, hanno luogo
per le vie del paese le processioni. Il
Ceto della Maestranza, con in testa il
Capitano di Giustizia, l’Alfiere
e il Sergente vestiti con costumi del
600, sfilano a cavallo preceduti dalla
propria banda e dal Gruppo Folkloristico
del Tataratà, mentre gli altri
tre ceti con le loro bande seguono a piedi.
La domenica, giorno conclusivo della festa,
hanno luogo le manifestazioni più
solenni che si protrarranno fino a notte
fonda.
La mattina viene celebrata una Santa Messa
durante la quale vengono benedetti i Palii
dei quattro Ceti. Il pomeriggio, i Ceti:
Celibi, Pecorai e Borgesi, sfilano su
cavalli riccamente bardati, molti dei
quali di razza pregiata, preceduti dai
propri Palii e Stendardi accompagnati
dalle bande musicali, mentre il Ceto della
Maestranza sfila a piedi e non più
a cavallo. Chiude il Corteo il gruppo
folkloristico del Tataratà che
con i suoi costumi arabi, le sue danze
caratteristiche eseguite al ritmo scandito
da grossi tamburi entusiasma le migliaia
di turisti che ogni anno accorrono da
ogni parte d’Italia ed anche dall’estero
per assistere all’originale Sagra.
La processione, così composta,
eseguirà per due volte il giro
del paese, e si recherà poi in
pellegrinaggio all’eremo di Santa
Croce, per riportare nella sua abituale
dimora, la maestosa Croce lignea ritrovata,
come vuole la tradizione, da alcuni contadini
che aravano i campi.
Alla mezzanotte di domenica, tutti i Ceti,
dopo il ritorno dall’eremo, e dopo
avere effettuato l’ultimo giro delle
vie del paese, si riuniscono in Piazza
Duomo dove viene impartita la solenne
benedizione con una teca che custodisce
una preziosa reliquia proveniente dalla
Croce usata per la morte di Gesù.
Il giorno seguente si svolgerà
un raduno dei ceti nella Chiesetta di
Santa Croce dove verrà celebrata
una Santa Messa di ringraziamento al termine
della quale i rappresentanti dei Ceti
faranno rientro in paese per la consegna
dei vessilli ai nuovi Comitati che l’anno
successivo organizzeranno la festa.
Per meglio propagandare la Sagra, per
renderla sempre più importante
e per aumentare il flusso turistico facendo
sì che detto flusso non si limiti
ai soli tre giorni della manifestazione
ma avvenga per tutto il mese di maggio
con notevole beneficio per l’economia
locale, questo Assessorato al Turismo
e Spettacolo, ha deciso di organizzare
una serie di manifestazioni collaterali.
Dette manifestazioni dovranno riguardare
veri e differenti campi di interessi come:
sport, musica, teatro, pittura, poesia,
moda, ecc., ed avere inizio il 1°
Maggio per concludersi non oltre il giovedì
precedente l’inizio della Sagra.
La Regione Siciliana – Assessorato
Turismo e Trasporti, ritenendo apprezzabile
e degna di attenzione, ha inserito tale
“Sagra” nel calendario ufficiale
delle manifestazioni di grande richiamo
turistico per l’anno 2005, attingendo
per i finanziamenti alla misura 4.18 –
azione C – del P.O.R. Sicilia 2000/2006.
|